La tradizione fa risalire l'origine dell'Osservatorio Astronomico di Torino al 1759, quando il re Vittorio Amedeo III di Savoia diede a Giovanni Battista Beccaria l'incarico di determinare l'arco di meridiano locale, ovvero il "Gradus Taurinensis". Gli strumenti astronomici usati per queste misure diventarono il primo nucleo dell'Osservatorio, che a quel tempo era situato in un palazzo nel centro della città. Vi rimase fino al 1912, quando venne spostato sulla collina di Pino Torinese. La scuola astronomica di Torino inizio con lo studio della meccanica celeste formulata da Joseph Louis Lagrange, che fondò l'Accademia delle Scienze di Torino. L'Astrometria classica, la Geodesia e la Planetologia costituirono il principale campo di attività astronomico a Torino per molto tempo, fino al 20° secolo.
Nel 1759 padre Giovanni Battista Beccaria (1716-1781) approfittò del passaggio di una cometa per far conoscere al re Carlo Emanuele III la sua esperienza in campo astronomico. Questa sua iniziativa gli consentì di ottenere dal re l'incarico di misurare l'arco del meridiano di Torino. Per poter portare a termine il suo lavoro, che durò dal 1760 al 1774 (1), il re gli fece preparare un punto di osservazione su una torretta di Via Po, dove il Beccaria sistemò gli strumenti che gli servivano per la misurazione del Gradus,
<< le roi Charles Emmanuel ... fit arranger un petit observatoire qui appartient à l'Université, mais qui est bâti sur une maison particulière où logeoit le père Beccaria>>
La prima Specola fu invece costruita 30 anni dopo. In occasione della sua visita all'Accademia delle Scienze il 28 giugno 1789 il re Vittorio Amedeo III, amante e cultore delle scienze esatte, decise di far costruire sul tetto del Palazzo del Collegio dei Nobili, dove aveva sede l'Accademia...
Tratto da "250 anni di storia dell'Osservatorio Astronomico di Torino"
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