Paltò si propone sul mercato come la Fabbrica del cappotto.
Obiettivo ed anima del progetto è il recupero dei valori, spesso dimenticati, del vestire italiano i cui simboli principali sono tradizione, eleganza ed esclusività. Più in particolare, Paltò rivisita gli elementi propri dell'italianità più vera: stile, sartorialità, materiali ricercati e dettagli artigianali, aggiornati e personalizzati, secondo le particolarità e le esigenze della società moderna.
Paltò nasce dallo studio della storia, della costruzione e dell’utilizzo classico del "capo", interpretandone le caratteristiche e gli elementi specifici secondo le tendenze del vestire attuale, dove gli standard del Made in Italy, dei suoi tessuti e dei suoi materiali rappresentano peculiarità non secondarie e non transitorie che, proprio come il gusto e lo stile, non vivono di mezze misure.
Dietro l’idea Paltò c’è la famiglia Paganelli, co-fondatrice e, fino a qualche anno fa, artefice dei successi del brand Peuterey, marchio diventato noto nel mondo per il suo sportswear elegante.
È del 2013 la scelta di abbandonare il mondo della piuma, rimanendo nel settore dell’abbigliamento, per cimentarsi in un nuovo progetto, stimolante e ambizioso, contraddistinto dal Made in Italy, sia per la manifattura sia per i materiali utilizzati. La sfida intrapresa è quella di rendere nuovamente attuale il cappotto e di proporre un nuovo concetto, “il paltò” appunto. Da qui nasce una linea di cappotti che unisce allo stesso tempo elementi della tradizione ad elementi di avanguardia; un prodotto, sia per uomo, sia per donna, adatto ad ogni contesto, che esce da rigorosi schemi formali, coniugando la praticità e l'originalità dei materiali italiani con un gusto elegante di altri tempi.